L’Hostaria Bibendum, in pieno centro a Firenze, è ad un soffio da Palazzo Strozzi, posizionata accanto all’Hotel Helvetia e Bristol è allo stesso tempo unita e indipendente all’albergo. Fuori, tavolini in ferro battuto, circondati dall’esotico profumo di colorati hibiscus, dentro il calore del legno e dei velluti dai toni aranciati.Una grande vetrina ci attende con i vini presenti in carta, e con la possibilità di ordinare anche un calice di vino invece che l’intera bottiglia: sono esposti nomi conosciuti, come le “Pergole Torte” e “I Balzini” ma anche piccole realtà che scalpitano per farsi bere.
L’Hostaria Bibendum è un locale con due anime, proprio come lo chef Enzo Pettè, creativo e attento alle materie prime, provenienti principalmente dalla “Capitale,” una lunga esperienza in giro per il mondo e nella città del “Boccaccio,” tanto da dedicare un piatto del suo menu a Certaldo: la zuppa di cipolle in sfoglia croccante; e nel pomeriggio tiene corsi di “cooking class” all’interno della sua cucina, che rispecchia a pieno il suo carattere: semplice, ordinata e d’impatto. La sala è il regno del Maitre Andrea Tempestini, da Montecatini Terme, dinamico nel consigliare i vini e i piatti giusti e a coccolare tutti i suoi clienti. All’apparenza sembrano così diversi, invece da ben cinque anni sono in perfetta sintonia nel proporre cibo e accoglienza all’interno dell’Hostaria Bibendum.
L’Hostaria di giorno apre il suo angolo salottiero, proponendo pranzi veloci a €15 per un piatto strutturato, comprensivo di acqua e caffè. Da provare gli insoliti gnocchi di pane con salmone e zucchini, oppure il baccalà gratinato con patate novelle, armonico e gustoso.Inoltre le profumate insalate e sandwiches che arrivano su invitanti vassoi rotondi, come fossero dischi volanti pronti ad atterrare per stupire il cliente: i gustosi “panini” sono farciti di pollo, salmone affumicato, prosciutto toscano e mozzarella. Io ne approfitterei per assaggiare il carpaccio di salmone tiepido con fagioli e asparagi croccanti, delicato e profumato da fiori di timo e petali di rosa.
La sera l’Hostaria Bibendum si trasforma e la grande sala è pronta a danzare insieme al “tasting menu” con la zuppa di farro leggermente gratinata e il maialino di “Cinta Senese”con crema di patate, oppure scegliendo a la carte: un trionfo di pesce in primis, come la variazione di tartara di tonno alla mediterranea con avocado, oppure il raviolo al nero di seppia ripieno di orata, vongole, e bottarga di muggine.Non si può lasciare il tavolo senza prima aver assaggiato un dessert come la profumata piramide ghiacciata agli agrumi e salsa al frutto della passione, ricoperta da un dolce strato di cioccolato bianco che si scioglie in bocca, oppure la “caraibica” delizia al cocco con cremoso al lime. Qui si gioca con le consistenze: la morbidezza della torta, la freschezza della crema e l’aromaticità del lime.
Di notevole interesse la lista dei vini dolci come il particolare Verdicchio dei Castelli di Jesi, il passito Tordiruta, e l’Albana di Romagna Passito della tenuta Tre Monti. Dulcis in fundo l’ultima coccola: il caffè, servito con della piccola pasticceria secca, che ti permette ancora un attimo di sognare…